Provando a dare una definizione stringente, con debito pubblico intendiamo il totale del debito che lo Stato ha contratto nel passato e contrae nel presente al fine di far fronte alle proprie necessità economiche e di sviluppo. Calcolare il peso del debito pubblico è molto importante, in quanto testimonia lo stato di salute di un Paese e determina le strategie economiche, politiche e sociali del futuro.
Cos’è il debito pubblico
Sentiamo spesso parlare del debito pubblico italiano, e del suo rapporto con il Pil, il deficit, i tassi di interesse, le agenzie di rating internazionali e via dicendo. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, proviamo a partire dal definire cos’è il debito pubblico.
Proviamo a spiegarlo in termini semplici: lo Stato ha necessità di spendere del denaro per poter garantire ai propri cittadini determinati servizi (spesa pubblica), ma anche per fare investimenti per la propria crescita.
Inoltre, uno Stato deve finanziare in qualche modo il proprio deficit, cioè il disavanzo che si crea nel momento in cui le uscite superano le entrate.
Per fare ciò, uno Stato chiede in prestito del denaro, contraendo un debito, che chiamiamo appunto debito pubblico, su cui gravano sempre degli interessi di cui bisogna tener conto nel calcolo totale.
Debito pubblico: come si contrae?
Come viene contratto questo debito? In diversi modi. Uno Stato può ricevere prestiti da soggetti pubblici, privati, nazionali ed esteri, che possono essere i semplici cittadini tramite le tasse, le banche e altri Stati. Per fare ciò, vengono emesse delle obbligazioni, chiamate Titoli di Stato, da parte del Ministero del Tesoro, sotto diverse forme. Gli strumenti più utilizzati sono i Btp, i Cct, i Bot e i Ctz.
Tutto ciò comporta una serie di interessi che incide notevolmente sulla spesa complessiva.
Anche un Paese che ha delle entrate maggiori rispetto alle uscite in un determinato periodo può comunque rimanere in condizione di deficit (alimentando il debito pubblico) proprio perché deve continuare a rimborsare i propri creditori, soffrendo molto i tassi di interesse.
Per calcolare le spese di uno Stato si considera, oltre alla normale gestione della spesa pubblica, anche l’interesse sul debito, cioè l’importo totale che lo Stato deve corrispondere a titolo di interesse, nell’arco di un singolo esercizio finanziario, ai soggetti con cui ha contratto il debito.
Nel caso dell’Italia a sbilanciare i conti verso il segno negativo è proprio l’ammontare dell’interesse sul debito.
Perché è importante calcolare il debito pubblico
Uno tra i parametri più importanti per fare una valutazione circa lo stato di salute di un Paese è il rapporto tra debito pubblico e Prodotto Interno Lordo (Pil).
Molto banalmente, il Pil corrisponde al valore totale dell’attività produttiva del Paese nell’arco di un anno, includendo beni e servizi prodotti sul territorio nazionale.
Rapportare il Pil al debito permette di valutare lo stato di salute di un Paese, in quanto testimonia le reali possibilità che ha uno Stato di poter ripagare il proprio debito, prima di entrare in default.
Tra i Paesi con il maggior debito pubblico, oggi troviamo in cima il Giappone, seguito da Grecia, Barbados, Libano e, in quinta posizione, proprio l’Italia.