Il “social media manager” è una delle “professioni digitali del futuro” ed in breve tempo questo profilo ha invaso di richieste le principali piattaforme di ricerca professionale con proposte di ogni genere; sempre più aziende, infatti, si avvalgono dei social network come strumenti di contatto con il loro pubblico di riferimento e soprattutto come strumenti di pubblicità.
I social sono diventati parte integrante delle nostre vite e hanno visto un incremento di numero anche nelle tipologie di proposte offerte e community di riferimento: dal primo “grande social” Facebook (oggi Meta), fino ai social di nicchia nati in tempi contemporanei, a volte dedicati a precisi target, come nel caso dei social per i gamer.
Cosa fa il social media manager e come si può lavorare coi social
Partiamo col dire che i social sono diventati un vero e proprio lavoro per tante persone, nonostante qualcuno ancora storca il naso, forse perché non al passo con i tempi che cambiano, ignorando quindi delle dinamiche di business per le aziende. I social permettono di guadagnare dalle sponsorizzazioni e proprio entrano in gioco i social media manager. Nel momento, infatti, in cui le aziende, hanno un seguito sui loro social, ci sarà un interesse da parte di queste, nella vendita ai potenziali clienti.
I social oggi sono oggi utilizzati per promuovere tantissimi prodotti e servizi in ogni ambito: dall’ abbigliamento alla cosmesi, ambiti più gettonati in assoluto, ma anche nella ristorazione come nel caso degli chef più famosi che hanno oggi un seguito di milioni di follower come é ben visibile nell’infografica pubblicata dal blog della piattaforma online di Betway.
Il punto forte dei social è quindi il permettere a tutti di esprimere sé stessi, la propria creatività e le proprie passioni, tramite la creazione di profili, che una volta ben avviati, possono diventare fonti di guadagno tramite le partnership con aziende.
Fra le varie e principali mansioni della sociale media manager troviamo proprio la capacità dell’individuazione dell’influencer in target, per la propria azienda. Significa che nel mare di personaggi di spicco, il SMM, avrà il compito di scovare quello che meglio potrà portare nuovi clienti al business aziendale. Non è solo una questione di “quanti seguaci” un influencer può avere, ma se questi, possano essere o meno in accordo con l’offerta aziendale, diventando potenziali clienti.
Oltre alle Public Relations, il Social Media Manager si occupa della gestione per intero del profilo aziendale: dalla creazione di contenuti, ruolo centrale e primario di questa figura, alla creazione di pubblicità sponsorizzate (quindi a pagamento).
Vi è poi oggi la figura del “Community Manager” che ricopre un ruolo fino a qualche tempo fa ricoperto dal SMM, si tratta del rispondere ai commenti della community e fidelizzarla al brand. In realtà questa divisione di compiti non è sempre così netta, soprattutto per le piccole aziende, nelle quali il Social Media Manager si occuperà anche delle interazioni col suo pubblico.
Quali sono i social più utilizzati? I principali e le loro caratteristiche distintive
Resta in testa Instagram, il più visivo, divenuto famoso per essere stato il primo ad introdurre “le storie” e avere il maggior numero di Influencer iscritti. Segue poi Meta, lo storico Facebook, oggi utilizzato più che altro per condividere eventi e dirette, un social che vede in fuga le nuove generazioni, ma continua comunque a fare la sua parte seppur in declino.
Per apprezzamento e numero di utenti sale anche Tik Tok, il famoso social cinese rivale di Zuckerberg, dedicato alla “Gen Z”, ormai quasi alla pari degli altri due sopracitati. Quest’ultimo è passato da essere il social “dei giovani”, ad essere apprezzato da tutti i target. Si differenzia per la novità e soprattutto per il contenuto, perché ancora più generalista e maggiormente incentrato sui video rispetto Instagram. Su Tik Tok hanno infatti luogo i famosi “balletti” e le coreografie, spesso criticati, ma che hanno comunque invaso il Web.
Tik Tok ha fatto molto discutere in passato e anche di recente con i disordini sociali ad Oxford e Philadelphia, accusato di incentivare questi atti o ancora, di essere un social “fin troppo superficiale”.
Ancora sul podio troviamo Twitter, oggi “X”, dopo l’acquisto della piattaforma da parte di Elon Musk. Twitter si differenzia da tutti i social prima citati poiché pone un’enfasi maggiore sui “Tweet”, ossia su stati, commenti e frasi che gli utenti possono postare. Twitter non è un social per fare pubblicità, ma bensì un social “politicamente impegnato”. Politici, azionisti, multimilionari, si scambiano ogni giorno molte parole su questo social, forse meno “visivo” del cugino Instagram, ma più legato alla “botta e risposta” fra utenti che si interessano di argomenti politici, finanziari, ecc.. Non a caso è stato scelto da Elon Musk come prediletto.
Ogni social ha quindi le sue caratteristiche distintive, il proprio target ed ovviamente, i propri strumenti. Obiettivo della sociale media manager è conoscere queste differenze e farne i suoi punti di forza.